L'intervento di Romano Peli alla 37° Biennale Internazionale d'Arte, Venezia 1976 -
"DAL GHETTO ALLO SPAZIO REALE (cinque spazi chiusi per uno aperto)" :
1. Spazio riservato all'artista
2. Spazio dell'artista che cerca di mostrarsi al fruitore
3. Spazio dell'artista che desidera - comunicare - con il fruitore
4. Spazio dell'artista che vuole - superare - il concetto borghese di arte
5. Spazio dell'artista che opera nel decentramento (quartieri delle città)
6. Spazio reale
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Romano Peli, assieme a Michaela Versari, invitato ad intervenire criticamente alla Biennale di Venezia del 1976
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Intervento di Romano Peli nel dibattito con proiezioni sul tema "Opera d'arte dell'avvenire" - operazione concettiva Mail-art curata da Costa, Ferrò, Zabala, Peli, Pappa, Grossetti ed Attanasio, 23 settembre 1976, Biennale di Venezia |
Oggi l'arte essenzialmente risponde in modo attuale a due visioni particolari del vivere quotidiano: la estetizzazione e la politicizzazione, modelli ideologici del comportamento umano.
Entrambe sono organicamente rapportate: l'esistenza dell'una giustifica dialetticamente l'altra.
L'estetico si identifica con una rappresentazione spettacolare, la rappresentazione è usata come valvola di scarico per incanalare, in una propria logica normativa, la realtà sovversiva del marginale.
La politica è gestione alternativa all'estetica: la critica è usata per fini particolari. Cioè: è reinserimento della tensione nella totalità del mondo della separazione.
L'arte, all'interno dell'estetica e della politica, si pratica rispondendo a cinque facce di una stessa medaglia: 1. Spazio "riservato" all'artista... 2. Spazio dell'artista che cerca di mostrarsi al fruitore... 3. Spazio dell'artista che desidera - comunicare - con il fruitore... 4. Spazio dell'artista che vuole - superare - il concetto borghese di arte... 5. Spazio dell'artista che opera nel decentramento (quartieri della città)...
E' di fronte a tale tentativo di recupero e di razionalizzazione del reale diverso, da parte del nuovo potere, che oggi si pone urgente il compito di ripuntualizzare le teorie propositive del superamento dell'arte.
Esse puntualmente si sono dimostrate vane, nella misura in cui non hanno saputo predicare altro che un romantico silenzio individuale, come unica opposizione radicale alla presunta morte dell'arte: solo interlocutore assente.
Per contro noi affermiamo che è compito della critica radicale identificare e attivare quei processi - silenziosi -, marginali che, ponendosi al di fuori dell'ambiente ufficiale, dell'arte, di fatto determinano in prospettiva la vanificazione dei falsi valori dell'arte.
L'arte non si supera per estinzione MA PER CRESCITA DEL DIVERSO DEL REALE.
Antonio Ferrò
Ferdinando Grossetti
Peppe Pappa
Horacio Zabala
Romano Peli
Giovedì, 23 settembre 1976 a Venezia
Conferenza/Proiezione "Dal ghetto allo spazio reale"
Biennale Internazionale d'Arte - Padiglione svizzero
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Incontro di Morlupo (Roma), 3-4- luglio 1976 - Antonio Ferrò, Ferdinando Grossetti, Peppe Pappa, Roberto Attanasio, Mario Costa, Romano Peli, Mario Perniola, Horacio Zabala | | | |
"Dal ghetto allo spazio reale", presenta Romano Peli...
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"Dal ghetto allo spazio reale", presenta Romano Peli del C.D.O. di Parma - Biennale di Venezia del 1976 |
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Spazio dell'artista 1. 2. e 3. |
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Spazio dell'artista 4. e 5. |
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Spazio reale |