sabato 17 agosto 2019

Parma 1981: nasce "MAILARTSPACE. International" (n.0), la prima Rivista di "discussione" sulla Mail Art

Giugno 1981, nasce "MAILARTSPACE. International" (n.0) : la prima Rivista di "discussione" sul fenomeno della Mail Art - a cura di Romano Peli e Michaela Versari del C.D.O. di Parma !

Copertina dello storico n.0 della prima Rivista di "discussione" sul fenomeno della Mail Art - C.D.O., Parma 1981

MAILARTSPACE International - Prima Rivista di "discussione" sulla Mail Art - Parma, gennaio 1982

La copertina dello storico "primo numero" di MAILARTSPACE International - Prima Rivista di "discussione" sul fenomeno della Mail Art, a cura di Romano Peli e Michaela Versari - C.D.O. Parma, gennaio 1982

Il "primo numero" di MAILARTSPACE International - la prima Rivista di "discussione" sul fenomeno della Mail Art, a cura di Romano Peli e Michaela Versari - C.D.O. Parma, gennaio 1982

18 gennaio 1982: Romano Peli & Michaela Versari presentano "MAILARTSPACE. International" - 33 artisti di 14 paesi hanno collaborato all'unica rivista di "discussione" sul fenomeno della Mail Art nel mondo !!!

Romano Peli & Michaela Versari presentano "MAILARTSPACE. International" n.1 - Parma 18 gennaio 1982

Artisti che hanno collaborato a "Mailartspace International" n.1 - Ed. europea in lingua madre - C.D.O. Parma, gennaio 1982

FUTURIST SOUND - Bill Gaglione ed Anna Banana al Mail Art Space - Parma, novembre 1978

Bill Gaglione ed Anna Banana al Mail Art Space con Romano Peli e Michaela Versari, in occasione di "FUTURIST SOUND" - Parma, novembre 1978

In alto (al centro) : Bill Gaglione, Michaela Versari ed Anna Banana; in basso (al centro) Romano Peli - FUTURIST SOUND, Mail Art Space del C.D.O. di Parma, novembre 1978

Romano Peli e Michaela Versari nel C.D.O. di Parma, 1977

I fondatori, organizzatori e curatori dello storico C.D.O. di Mail Art, Romano Peli e Michaela Versari, in alcune fotografie a Parma nel 1977

Sotto l'ombrello della Mail Art non piove mai - Parma, 1977

Osservando 'la Parma' dal C.D.O. - febbraio 1977

Romano Peli al lavoro nel suo C.D.O. - Parma 1977

Michaela Versari nel C.D.O. - Parma, ottobre 1977

venerdì 16 agosto 2019

Romano Peli alla Biennale di Venezia, 1976 - "Dal ghetto allo spazio reale"

L'intervento di Romano Peli alla 37° Biennale Internazionale d'Arte, Venezia 1976 - 
"DAL GHETTO ALLO SPAZIO REALE (cinque spazi chiusi per uno aperto)" :

1. Spazio riservato all'artista
2. Spazio dell'artista che cerca di mostrarsi al fruitore
3. Spazio dell'artista che desidera - comunicare - con il fruitore
4. Spazio dell'artista che vuole - superare - il concetto borghese di arte
5. Spazio dell'artista che opera nel decentramento (quartieri delle città)
6. Spazio reale

Romano Peli, assieme a Michaela Versari, invitato ad intervenire criticamente alla Biennale di Venezia del 1976


Intervento di Romano Peli nel dibattito con proiezioni sul tema "Opera d'arte dell'avvenire" - operazione concettiva Mail-art curata da Costa, Ferrò, Zabala, Peli, Pappa, Grossetti ed Attanasio, 23 settembre 1976, Biennale di Venezia

Oggi l'arte essenzialmente risponde in modo attuale a due visioni particolari del vivere quotidiano: la estetizzazione e la politicizzazione, modelli ideologici del comportamento umano.
Entrambe sono organicamente rapportate: l'esistenza dell'una giustifica dialetticamente l'altra.
L'estetico si identifica con una rappresentazione spettacolare, la rappresentazione è usata come valvola di scarico per incanalare, in una propria logica normativa, la realtà sovversiva del marginale.
La politica è gestione alternativa all'estetica: la critica è usata per fini particolari. Cioè: è reinserimento della tensione nella totalità del mondo della separazione.
L'arte, all'interno dell'estetica e della politica, si pratica rispondendo a cinque facce di una stessa medaglia: 1. Spazio "riservato" all'artista... 2. Spazio dell'artista che cerca di mostrarsi al fruitore... 3. Spazio dell'artista che desidera - comunicare - con il fruitore... 4. Spazio dell'artista che vuole - superare - il concetto borghese di arte... 5. Spazio dell'artista che opera nel decentramento (quartieri della città)... 
E' di fronte a tale tentativo di recupero e di razionalizzazione del reale diverso, da parte del nuovo potere, che oggi si pone urgente il compito di ripuntualizzare le teorie propositive del superamento dell'arte. 
Esse puntualmente si sono dimostrate vane, nella misura in cui non hanno saputo predicare altro che un romantico silenzio individuale, come unica opposizione radicale alla presunta morte dell'arte: solo interlocutore assente.
Per contro noi affermiamo che è compito della critica radicale identificare e attivare quei processi - silenziosi -, marginali che, ponendosi al di fuori dell'ambiente ufficiale, dell'arte, di fatto determinano in prospettiva la vanificazione dei falsi valori dell'arte.
L'arte non si supera per estinzione MA PER CRESCITA DEL DIVERSO DEL REALE.

Antonio Ferrò
Ferdinando Grossetti
Peppe Pappa
Horacio Zabala
Romano Peli

Giovedì, 23 settembre 1976 a Venezia

Conferenza/Proiezione "Dal ghetto allo spazio reale"

Biennale Internazionale d'Arte - Padiglione svizzero

Incontro di Morlupo (Roma), 3-4- luglio 1976 - Antonio Ferrò, Ferdinando Grossetti, Peppe Pappa, Roberto Attanasio, Mario Costa, Romano Peli, Mario Perniola, Horacio Zabala

"Dal ghetto allo spazio reale", presenta Romano Peli...

"Dal ghetto allo spazio reale", presenta Romano Peli del C.D.O. di Parma - Biennale di Venezia del 1976

Spazio dell'artista 1. 2. e 3.
Spazio dell'artista 4. e 5.
Spazio reale

Cos'è il C.D.O. - Carta d'identità - Parma, 1977

Cos'è il C.D.O. ?

"Carta d'identità" del Centro Documentazione Organizzazione 
Comunicazioni visive - Parma, febbraio 1977


Cos'è il C.D.O. ? - "Carta d'identità" del Centro Documentazione Organizzazione Comunicazioni visive - Parma, febbraio 1977

"Sotto il segno della Mail Art", 1982 - di Romano Peli e Michaela Versari

Nel 1982 "parallelamente" all'uscita del 1° Manifesto Internazionale dell'Arte Postale era pronto - in uscita - il primo libro in Italia sul fenomeno della Mail Art. 
Per improvvisi problemi della casa editrice non venne però pubblicato e distribuito, come si auspicava ed era previsto. Era già stata annunciata la pubblicazione, con una conferenza stampa e con la presentazione della copertina del libro. Ecco la copertina di questo libro "storico" a tutt'oggi rimasto inedito !

Romano Peli, Michaela Versari - "SOTTO IL SEGNO DELLA MAIL ART - Vent'anni di comunicazioni artistiche: 1962-1982" (Copertina)

Ed ecco come veniva presentato :

Nell'area dei mass media la Mail Art può essere considerata uno dei pochi mezzi di comunicazione che sfuggono le "leggi" della massificazione. Anzi, un mezzo espressivo di rivalutazione dei rapporti interpersonali. Una pratica-pratica contro lo strapotere dei mass media. Per la conquista di una posizione di difesa che contenga "zone franche" dove gruppi marginali di operatori artistici possano trovare un loro più equilibrato sviluppo.
L'arte Postale, se è infatti quell'insieme di segno-parola-immagine estrapolato dalla babele dei linguaggi dei mass media per una "correzione" di lettura socio-culturale, è, però e soprattutto, anche un serio tentativo di rifondazione iconografica di un'altra qualità della vita.
Dai primitivi graffiti sulle pareti delle caverne agli alfabeti pre-cristiani; dai segni runici alle contemporanee strutturazioni dei linguaggi internazionali, COMUNICARE (al limite, con la magia) è sempre stata ed è la massima aspirazione delle popolazioni umane. Una aspirazione tenuta però in poco conto (per ovvi motivi) al punto che nonostante le conquiste tecnologiche, appare ancora un problema sociale senza soluzione.
Rientrare quindi nei principi irrinunciabili della libertà di informazione sarebbe perciò un primo passo verso la liberazione delle proprie capacità di pensiero individuale e collettivo. "Giocare" insomma alla Mail Art può considerarsi in questo modo non solo un mezzo comunicativo ed artistico ma anche liberatorio. E' un superamento delle barriere "doganali" e nazionalistiche.
La Mail Art inizia a circolare ufficialmente negli Stati Uniti d'America nel 1962 (non a caso essa nasce e si sviluppa in un contesto sociale a più alto grado di massificazione) e per merito dell'artista americano Ray Johnson. Successivamente si diffonde in Europa. Prestigiosi artisti quali Vostell, Ben, Daligand, Beuys, Manzoni, Andersen hanno usato il mezzo postale in senso comunicativo.
La sua comparsa in Italia è datata all'inizio degli anni '70. Ma la sua vera e maggiore divulgazione avviene a seguito della grande esibizione "MANTUA MAIL '78" ordinata alla Casa del Mantegna in Mantova. Una articolatissima ed affollatissima mostra di Mail Art che ha prodotto, come reazione, decine e decine di mailartisti. Questo fatto ha allargato considerevolmente il raggio d'azione della Mail Art costituendo una vera "rete postale" su tutto il territorio italiano.


Il nuovo libro SOTTO IL SEGNO DELLA MAIL ART doveva uscire dal mese di novembve 1982 : "...in tutte le librerie d'Italia ... il primo organico saggio nel mondo sul fenomeno della Mail Art!!!"



Sotto il segno della Mail Art, dal mese di novembve 1982 : "...in tutte le librerie d'Italia ... il primo organico saggio nel mondo sul fenomeno della Mail Art!!!"

C.D.O. Mail Art Archives




A sinistra: Mail Art Space - Romano Peli & Michaela Versari al lavoro, 1979 - A destra: Romano Peli & Michaela Versari - C.D.O. Parma (Italia), 1981