Nel 1982 "parallelamente" all'uscita del 1° Manifesto Internazionale dell'Arte Postale era pronto - in uscita - il primo libro in Italia sul fenomeno della Mail Art.
Per improvvisi problemi della casa editrice non venne però pubblicato e distribuito, come si auspicava ed era previsto. Era già stata annunciata la pubblicazione, con una conferenza stampa e con la presentazione della copertina del libro. Ecco la copertina di questo libro "storico" a tutt'oggi rimasto inedito !
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Romano Peli, Michaela Versari - "SOTTO IL SEGNO DELLA MAIL ART - Vent'anni di comunicazioni artistiche: 1962-1982" (Copertina) |
Ed ecco come veniva presentato :
Nell'area dei mass media la Mail Art può essere considerata uno dei pochi mezzi di comunicazione che sfuggono le "leggi" della massificazione. Anzi, un mezzo espressivo di rivalutazione dei rapporti interpersonali. Una pratica-pratica contro lo strapotere dei mass media. Per la conquista di una posizione di difesa che contenga "zone franche" dove gruppi marginali di operatori artistici possano trovare un loro più equilibrato sviluppo.
L'arte Postale, se è infatti quell'insieme di segno-parola-immagine estrapolato dalla babele dei linguaggi dei mass media per una "correzione" di lettura socio-culturale, è, però e soprattutto, anche un serio tentativo di rifondazione iconografica di un'altra qualità della vita.
Dai primitivi graffiti sulle pareti delle caverne agli alfabeti pre-cristiani; dai segni runici alle contemporanee strutturazioni dei linguaggi internazionali, COMUNICARE (al limite, con la magia) è sempre stata ed è la massima aspirazione delle popolazioni umane. Una aspirazione tenuta però in poco conto (per ovvi motivi) al punto che nonostante le conquiste tecnologiche, appare ancora un problema sociale senza soluzione.
Rientrare quindi nei principi irrinunciabili della libertà di informazione sarebbe perciò un primo passo verso la liberazione delle proprie capacità di pensiero individuale e collettivo. "Giocare" insomma alla Mail Art può considerarsi in questo modo non solo un mezzo comunicativo ed artistico ma anche liberatorio. E' un superamento delle barriere "doganali" e nazionalistiche.
La Mail Art inizia a circolare ufficialmente negli Stati Uniti d'America nel 1962 (non a caso essa nasce e si sviluppa in un contesto sociale a più alto grado di massificazione) e per merito dell'artista americano Ray Johnson. Successivamente si diffonde in Europa. Prestigiosi artisti quali Vostell, Ben, Daligand, Beuys, Manzoni, Andersen hanno usato il mezzo postale in senso comunicativo.
La sua comparsa in Italia è datata all'inizio degli anni '70. Ma la sua vera e maggiore divulgazione avviene a seguito della grande esibizione "MANTUA MAIL '78" ordinata alla Casa del Mantegna in Mantova. Una articolatissima ed affollatissima mostra di Mail Art che ha prodotto, come reazione, decine e decine di mailartisti. Questo fatto ha allargato considerevolmente il raggio d'azione della Mail Art costituendo una vera "rete postale" su tutto il territorio italiano.
L'arte Postale, se è infatti quell'insieme di segno-parola-immagine estrapolato dalla babele dei linguaggi dei mass media per una "correzione" di lettura socio-culturale, è, però e soprattutto, anche un serio tentativo di rifondazione iconografica di un'altra qualità della vita.
Dai primitivi graffiti sulle pareti delle caverne agli alfabeti pre-cristiani; dai segni runici alle contemporanee strutturazioni dei linguaggi internazionali, COMUNICARE (al limite, con la magia) è sempre stata ed è la massima aspirazione delle popolazioni umane. Una aspirazione tenuta però in poco conto (per ovvi motivi) al punto che nonostante le conquiste tecnologiche, appare ancora un problema sociale senza soluzione.
Rientrare quindi nei principi irrinunciabili della libertà di informazione sarebbe perciò un primo passo verso la liberazione delle proprie capacità di pensiero individuale e collettivo. "Giocare" insomma alla Mail Art può considerarsi in questo modo non solo un mezzo comunicativo ed artistico ma anche liberatorio. E' un superamento delle barriere "doganali" e nazionalistiche.
La Mail Art inizia a circolare ufficialmente negli Stati Uniti d'America nel 1962 (non a caso essa nasce e si sviluppa in un contesto sociale a più alto grado di massificazione) e per merito dell'artista americano Ray Johnson. Successivamente si diffonde in Europa. Prestigiosi artisti quali Vostell, Ben, Daligand, Beuys, Manzoni, Andersen hanno usato il mezzo postale in senso comunicativo.
La sua comparsa in Italia è datata all'inizio degli anni '70. Ma la sua vera e maggiore divulgazione avviene a seguito della grande esibizione "MANTUA MAIL '78" ordinata alla Casa del Mantegna in Mantova. Una articolatissima ed affollatissima mostra di Mail Art che ha prodotto, come reazione, decine e decine di mailartisti. Questo fatto ha allargato considerevolmente il raggio d'azione della Mail Art costituendo una vera "rete postale" su tutto il territorio italiano.
Il nuovo libro SOTTO IL SEGNO DELLA MAIL ART doveva uscire dal
mese di novembve 1982 : "...in tutte le librerie d'Italia ... il primo
organico saggio nel mondo sul fenomeno della Mail Art!!!"
Sotto il segno della Mail Art, dal mese di novembve 1982 : "...in tutte le librerie d'Italia ... il primo organico saggio nel mondo sul fenomeno della Mail Art!!!" |
C.D.O. Mail Art Archives |
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A sinistra: Mail Art Space - Romano Peli & Michaela Versari al lavoro, 1979 - A destra: Romano Peli & Michaela Versari - C.D.O. Parma (Italia), 1981 |