Visualizzazione post con etichetta 1° Manifesto Internazionale dell'Arte Postale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta 1° Manifesto Internazionale dell'Arte Postale. Mostra tutti i post

venerdì 16 agosto 2019

"Sotto il segno della Mail Art", 1982 - di Romano Peli e Michaela Versari

Nel 1982 "parallelamente" all'uscita del 1° Manifesto Internazionale dell'Arte Postale era pronto - in uscita - il primo libro in Italia sul fenomeno della Mail Art. 
Per improvvisi problemi della casa editrice non venne però pubblicato e distribuito, come si auspicava ed era previsto. Era già stata annunciata la pubblicazione, con una conferenza stampa e con la presentazione della copertina del libro. Ecco la copertina di questo libro "storico" a tutt'oggi rimasto inedito !

Romano Peli, Michaela Versari - "SOTTO IL SEGNO DELLA MAIL ART - Vent'anni di comunicazioni artistiche: 1962-1982" (Copertina)

Ed ecco come veniva presentato :

Nell'area dei mass media la Mail Art può essere considerata uno dei pochi mezzi di comunicazione che sfuggono le "leggi" della massificazione. Anzi, un mezzo espressivo di rivalutazione dei rapporti interpersonali. Una pratica-pratica contro lo strapotere dei mass media. Per la conquista di una posizione di difesa che contenga "zone franche" dove gruppi marginali di operatori artistici possano trovare un loro più equilibrato sviluppo.
L'arte Postale, se è infatti quell'insieme di segno-parola-immagine estrapolato dalla babele dei linguaggi dei mass media per una "correzione" di lettura socio-culturale, è, però e soprattutto, anche un serio tentativo di rifondazione iconografica di un'altra qualità della vita.
Dai primitivi graffiti sulle pareti delle caverne agli alfabeti pre-cristiani; dai segni runici alle contemporanee strutturazioni dei linguaggi internazionali, COMUNICARE (al limite, con la magia) è sempre stata ed è la massima aspirazione delle popolazioni umane. Una aspirazione tenuta però in poco conto (per ovvi motivi) al punto che nonostante le conquiste tecnologiche, appare ancora un problema sociale senza soluzione.
Rientrare quindi nei principi irrinunciabili della libertà di informazione sarebbe perciò un primo passo verso la liberazione delle proprie capacità di pensiero individuale e collettivo. "Giocare" insomma alla Mail Art può considerarsi in questo modo non solo un mezzo comunicativo ed artistico ma anche liberatorio. E' un superamento delle barriere "doganali" e nazionalistiche.
La Mail Art inizia a circolare ufficialmente negli Stati Uniti d'America nel 1962 (non a caso essa nasce e si sviluppa in un contesto sociale a più alto grado di massificazione) e per merito dell'artista americano Ray Johnson. Successivamente si diffonde in Europa. Prestigiosi artisti quali Vostell, Ben, Daligand, Beuys, Manzoni, Andersen hanno usato il mezzo postale in senso comunicativo.
La sua comparsa in Italia è datata all'inizio degli anni '70. Ma la sua vera e maggiore divulgazione avviene a seguito della grande esibizione "MANTUA MAIL '78" ordinata alla Casa del Mantegna in Mantova. Una articolatissima ed affollatissima mostra di Mail Art che ha prodotto, come reazione, decine e decine di mailartisti. Questo fatto ha allargato considerevolmente il raggio d'azione della Mail Art costituendo una vera "rete postale" su tutto il territorio italiano.


Il nuovo libro SOTTO IL SEGNO DELLA MAIL ART doveva uscire dal mese di novembve 1982 : "...in tutte le librerie d'Italia ... il primo organico saggio nel mondo sul fenomeno della Mail Art!!!"



Sotto il segno della Mail Art, dal mese di novembve 1982 : "...in tutte le librerie d'Italia ... il primo organico saggio nel mondo sul fenomeno della Mail Art!!!"

C.D.O. Mail Art Archives




A sinistra: Mail Art Space - Romano Peli & Michaela Versari al lavoro, 1979 - A destra: Romano Peli & Michaela Versari - C.D.O. Parma (Italia), 1981

mercoledì 14 agosto 2019

Manifesto Internazionale della Mail Art - International Mail Art Manifesto (Parma, 1982)

Ecco il testo d'un documento artistico di rilevanza storica: il 1° MANIFESTO INTERNAZIONALE DELL'ARTE POSTALE / 1st INTERNATIONAL MAIL ART MANIFESTO (scritto da Romano Peli, edito nel giugno del 1982 dal C.D.O. e controfirmato da 24 mailartisti delle seguenti nazioni: Argentina, Bulgaria, Canada, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Olanda, Svezia e Sati Uniti d'America) 

1° Manifesto Internazionale dell'Arte Postale - 1st International Mail Art Manifesto, scritto da Romano Peli ed edito nel 1982 dal C.D.O di Parma

C.D.O
Centro Documentazione Organizzazione - Comunicazioni Visive / Mail Art
Via dei Farnese, 9 - Parma (I)
Tel. (0521) 30739



- Italiano -

1962/1982: New York - Parma

1° Manifesto Internazionale dell'Arte Postale in occasione della ricorrenza del ventesimo anniversario della nascita a New York della "THE NEW YORK CORRESPONDECE SCHOOL OF ART" fondata a New York dall'artista americano Ray Johnson.

Mailartisti di tutto il mondo! La Mail Art ha compiuto vent'anni!
Era l'anno 1962 quando a New York l'artista americano Ray Johnson fondava la "The New York Correspondence School of Art"; una scuola che, come afferma Thomas Albright nel numero del 13 aprile 1972 della rivista "Rolling Stone", "... è composta solamente dal suo capo, l'artista-collagista Ray Johnson e da uno statuto...concretamente però essa racchiude centinaia di persone-artisti, critici, attori di cinema che hanno ricevuto posta da Johnson e/o gli hanno scritto...".
Oggi, nell'anno 1982, rendendo omaggio a Ray Johnson ed alla "The New York Correspondence School of Art" intendiamo affermare alcuni importanti punti che distinguono la mail art da tutte le tendenze artistiche passate e presenti:

1) La Mail Art è una forma di Comunicazione che può essere inviata ad una o più persone che si rivolge cioè sia al "privato" che al "sociale". Essa è nata per contrapporsi alle noiose scuole d'arte create da mercanti, galleristi e critici, le quali hanno sempre mortificato e mortificano, frenano, riducono la "ricerca artistica" al solo aspetto economico.
La Mail Art, man mano che si sviluppava si è andata modificando, rispetto al suo inizio e questo per effetto dell'apporto e della cooperazione di migliaia di artisti - ribelli - che hanno fatto di essa un nuovo mondo artistico, culturale e sociale.

2) Il metodo usato dalla Mail Art (che è un poco anche il suo linguaggio) è quello del "Blitz" quotidiano: colpire con il missile postale a testata "Fantasia - Ilarità critica" la scempiaggine, l'ipocrisia, l'eresia, l'idealità, l'ideologia, l'anarchia, il costume, la patria, la religione, la politica partitica, il consumismo culturale, manipolando tutti i materiali prodotti dall'impero tecnologico compresi i suoi linguaggi persuasivi, totem e tabù.

3) La tecnica della Mail Art è quella del collage, della fotocopia, del timbro, del francobollo personale, del lavoro/intervento sulla busta postale, della scrittura manuale, della macchina da scrivere, del ciclostile, e dell'uso di tutti quei materiali circolanti di cancelleria, autoadesivi pubblicitari o privati, etc.

4) Il veicolo della Mail Art è il meccanismo delle poste internazionali, scoperto come cassa di risonanza negli anni '60, con tutte le sue disfunzioni, crisi e precarietà.

5) Gli scopi della Mail Art (già in buona parte raggiunti) sono quelli di costruire un "Circuito internazionale di artisti parallelo a quello dell'arte ufficiale" con un suo proprio "territorio" di identificazione culturale e sociale, a volte anche interagente con quello occupato stabilmente dall'arte ufficiale (ma solo per necessità strategiche), con la funzione di stimolo e supporto immaginativo al processo storico della ricerca di una qualità della vità corrispondente a "reali" bisogni liberati dall'aspetto religioso imperante del consumismo di massa culturale e sociale.

6) Il linguaggio della Mail Art scaturisce da una miscela multiculturale per cercare di rapportarsi, vivere e cavalcare il contesto culturale emergente e non inscatolato per i supermarket della cultura insieme a quello, e sempre più spesso da qualche tempo, costruito dai poeti visivi e sonori, con i quali si intrecciano ormai scambi di sperimentazione linguistica a tutti i livelli.

7) La forza della Mail Art consiste, come si è detto, nella cooperazione internazionale e nel rifiuto di costruirsi un mercato ad hoc.
Ma soprattutto essa si determina e si fonda nella saldatura di centinaia di archivi privati sparsi un po' ovunque collegati strettamente tra loro con funzione di raccolta, conservazione, studio, analisi ma anche di "punto" di ridiffusione del fenomeno in tutto il mondo (con esibizioni, pubblicazioni, invio di documenti, spazi alternativi, etc.)

8) La Mail Art nel mondo rappresenta il grande e sorprendente aspetto culturale internazionale dell'oggi "non consumato", con le sue implicazioni sociali e politiche che si manifestano in tentativi meschini (a livello istituzionale) di ignorare il fenomeno, anzi di contrastarlo in tutti i modi (compreso il carcere e la tortura) specialmente in quei paesi a conduzione "unica" o fintamente democratici.

9) Infine il futuro della Mail Art: con l'avanzamento della tecnologia spaziale e l'immissione in orbita intorno alla terra di migliaia di satelliti artificiali per trasmissioni ed ascolto, anche la Mail Art è destinata a subire una grande trasformazione, sia dal punto di vista del veicolo (recapito/scambio/lavorazione del prodotto) sia dal punto di vista del linguaggio (riproduzione degli originali per la loro trasmissione attraverso terminal televisivi a circuito collettivo e/o privato).

- English -

1962/1982: New York - Parma

1st International Mail Art Manifesto for the 20th Anniversary of "THE NEW YORK CORRESPONDENCE SCHOOL OF ART" founded by the American artist Ray Johnson.

Mailartists from all over the world! Mail Art is twenty years old!
In 1962 Ray Johnson had the idea to found "The New York Correspondence School of Art" - It was a school, as Thomas Albright says in the review "Rolling Stone" (April 1972) "formed only by its leader, Ray Johnson himself, and by a statute... really hundreds of artists, correspondents, critics received mail from Johnson or keep in touch with him...".
Nowadays, first of all, we have to do homage to Ray Johnson and his "Correspondence School of Art", but, at the same time, declare the basic statements which make Mail Art different from the past, present, artistic trends:

1) Mail Art is a way of communication, it means conveying information to one or more persons, addressing both the "private" and the "social". Mail Art was born to oppose the boring art schools set up by art merchants, gallerists, critics which have always mortified and are mortifying, repressing, limiting the artistic search only to the economic side.
Mail Art has been developing and changing itself, this is attained by the work and cooperation from thousands of "rebel" artists who have made Mail Art, a new artistic, cultural, social world.

2) Method used by Mail Art (which is its language, too) looks like a daily "Blitz". It has to hit (by the mail rocket and its head full of "fantasy") stupidity, hypocrisy, heresy, idealism, ideology, anarchy, morals, fatherland, religion, politics, cultural market, all that is done manipulating the materials produced by the technological empire, included its hidden languages, totem and taboo.

3) Mail Art makes use of collage, photostat, seals, stamps, personal stamps, visual works on the envelopes, manual writing, typewriter, mimeographing machine, stationery articles, adhesive products & so on.

4) Mail Art spreads out through the international mail. (Its medium) which is employed as resonance box, with its crises, troubles and precariousness.

5) Mail Art aims at the construction (already reached) of an international artistic circuit which runs parallel to the official one. Mail Art has already got its own "place" where it's possible discovering its cultural, social aspects. Sometimes it can happen that Mail Art exceeds the limits, but it's only a strategic necessity.
Mail Art seriously gives a useful, fanciful, help to the historical process towards a better quality of life.

6) Mail Art's language is a multicultural cocktail able to live and understand all that is going, not to forget the language of visual, phonetic poets who often work with mailartists.

7) Mail Art is an international strong circuit, as already said, formed by an exciting cooperation, against the idea of "market". The main supports of Mail Art are hundreds of private archives throughout the world, strictly connected as they collect, assemble, keep, file, study, analyse every Mail Art work. These essential archives spreads again Mail Art works, with Mail Art shows, editions, reviews, performances, and mail dispatches.

8) Mail Art, today, is a great, surprising phenomenon, not yet used up, directly linked to social, political elements, in spite of poor attempts to ignore it, (at least, in Europe) or to oppose it, even with prison and torture when dictatorship is governing.

9) The future of Mail Art: the progress of space technology and orbiting thousands artificial satellites will certainly change Mail Art both as a medium (address, exchange, working) and as a language (reproduction of the original works through video terminals and computer).


Argentina: GRACIELA MARX; Bulgaria: GUILLERMO DEISLER; Canada: ANNA BANANA; Francia: DANIEL DALIGAND; Germania: KLAUS GROH; Inghilterra: ROBIN CROZIER, MICHAEL SCOTT; Italia: VITTORE BARONI, ALFREDO CASALI, G. ACHILLE CAVELLINI, GIOVANNI FONTANA, MINO LUSIGNOLI, EUGENIO MICCINI, ENZO MINARELLI, ROMANO PELI, LAMBERTO PIGNOTTI, MICHAELA VERSARI; Olanda: ULISES CARRION; Svezia: VANNA SALATI; U.S.A.: CARLO PITTORE, BUSTER CLEVELAND, BILL GAGLIONE, JUDITH HOFFBERG, TOMMY MEW.

Parma, giugno 1982